GiorgioGori2018. Le infrastrutture

La competitività dei nostri territori dipende anche dall’efficienza delle infrastrutture, dalla qualità dei collegamenti e dal livello di sostenibilità ambientale che siamo in grado di assicurare. Ed è evidente che le scelte che riguardano la mobilità riguardano, moltissimo, la qualità dell’ambiente in cui viviamo e in generale la qualità delle nostre vite.

Su questo siamo in ritardo. Siamo una regione in cui ogni giorno milioni di persone perdono ore preziose delle proprie giornate in auto, in coda, contribuendo a rendere sempre più inquinata l’aria che respiriamo. Dovremmo puntare sui trasporti pubblici, sul ferro, ma anche qui troviamo forti segnali di inefficienza. Questa è una regione che in un’ora ci consente di andare da Milano a Bologna, o a Torino, col Frecciarossa, l’immagine della modernità, e dove basta salire su un qualsiasi treno regionale per scoprire quanto siamo rimasti indietro, con un livello di servizio che non è degno dei cittadini lombardi. Guasti, ritardi, cancellazioni. Basta chiedere a qualsiasi pendolare.

Questa stagione di non governo delle infrastrutture ha mille simboli. Uno è il fallimento della Pedemontana. Altri li vediamo ogni giorno nelle strade malandate, nei ponti sul Po chiusi o pericolanti.

Poi esistono le infrastrutture che non vediamo, egualmente importanti per il nostro sviluppo. Sono le infrastrutture digitali, le reti a banda ultralarga, che lasciano scoperte ampie porzioni del nostro territorio.

Davvero siamo in ritardo, e daremo per questo priorità agli investimenti che consentiranno di decongestionare le strade e limitare gli spostamenti. Una mobilità efficiente e a basso impatto ambientale è parte di una nuova economia della sostenibilità, che pensiamo rappresenti una straordinaria opportunità di sviluppo per questa regione.

C’entra la qualità della vita dei cittadini e c’entra, come sempre, la capacità di creare posti di lavoro e buona economia.